Amphisya Calabria – L’olio con il profumo del mare
Danila Tessarolo, titolare dell’azienda agricola e della Masseria Gallo Finoa Capo Vaticano- Tropea, socia incoming, ci racconta la sua “Nuova Vita” in Calabria tra uliveti e onde.
Correva l’anno 2005 quando mio suocero, “il medico Gino” divideva le bottiglie di olio proveniente dai suoi uliveti in, olio prima spremitura Gabriel e olio seconda spremitura. Gabriel è mio figlio, il suo primo nipote, e quindi meritava il migliore.
Ma “olio seconda spremitura” per cosa stava? All’inizio non capivo.
Poi ho capito che non c’era alcuna differenza tra prima spremitura e seconda spremitura. In realtà era che il nostro colono che non sapeva come fare a creare un buon olio. Raccoglieva le olive quando cadevano sulle reti lasciate a terra semplicemente perché’ tutti facevano così e le portava al frantoio dove venivano lavorate insieme ad altre olive e con i tempi comodi del frantoiano.
Non si poteva andare avanti cosi. L’olio era pessimo ed allora decisi di entrare in campo.
Ho studiato per diventare sommelier dell’olio. Ho visitato i migliori frantoiani italiani, ho ampliato le mie conoscenze e ho cominciato a lavorare la Terra, anche se non ero di quella Terra e la gente di quella Terra mi guardava male.
Una donna non calabrese, con origini venete e sarde, vissuta tra Londra e Roma, che apre e gestisce un’azienda in un “territorio difficile”, in un contesto sociale in cui vi è una divisione del lavoro asimmetrica, una cultura aziendale maschilista e politiche locali lontane se non, addirittura, assenti dalla realtà, è destinata a fallire.
Ed in effetti, all’inizio su 1000 piante di ulivo riescii a produrre solo150 lt di olio.
Dovevo mollare tutto e andarmene? No. Ho resistito. Ho faticato come un mulo. Ho fatto da sola e con le mia braccia da donna, potature, puliture e concimazione dei terreni. “Taliata malamente”, ho fatto investimenti onerosi senza poter confidare nel sostegno delle associazioni agricole nazionali e tra gli sberleffi e le ostilità dei “locali”.
Da sola gestivo tutte le fasi del processo, dalla produzione, alla vendita fino alla distribuzione con un mio marchio. Riesco ad ottenere la certificazione di Olio Biologico e porto il mio olio in giro per l’Europa. Organizzo nella Comunità Europea a Bruxelles ed in altre nazioni, degustazioni e fiere. Incanto gli ospiti con l’aroma piccante-amaro del mio olio, narro la mia Terra con le sue strane usanze e i suoi piatti tradizionale e gli dei che si risiedono da sempre in quella costa venata di viola e di arancio, mi assistono.
I primi riconoscimenti dei clienti non tardano ad arrivare. Gli acquirenti diventano miei cari amici. In quel contesto europeo gli orizzonti si ampliano e la mia fatica diventa una realtà aziendale. L’Europa approva il un mio progetto di riqualificazione dei territori rurali e agricoli e presto la mia Costa degli Dei, diventa la meta di viaggio dei clienti stranieri.
Il cuore mio e della mia azienda si amplia. Non si tratta più di portare la Calabria all’estero ma di portare l’estero in Calabria. Mi dedico alla ristrutturazione dell’antico casale di fine 800 che diventa la masseria “Gallo Fino “ un agriturismo di poche camere e una grande piscina, circondato da circa 500 ulivi.
La rivista “Bell‘Italia “nello speciale dedicato a Capo Vaticano, decanta la soavità del mio resort. La partnership con CODACONS e ANFI, consacra la spartana bellezza del resort in luogo paradisiaco. Per la stagione 2020, la masseria ottiene il bollino “ok CODACONS Safety Network 2020”, un riconoscimento individuale diretto alle Aziende virtuose che si contraddistinguono per finalità statutarie e impegno concreto a favore della collettività e in supporto alle istituzioni.
Molti viaggiatori approdano alla mia oasi per lavorare da remoto. Il nostro buen ritiro è certezza di quiete lontana avulsa dal caos cittadino. Oltre al relax i nostri ospiti vivono esperienze intense di oleo-turismo, kermesse enogastronomiche, degustazioni di prodotti di eccellenza, scoprono sapori ed effetti della dieta mediterranea con prodotti a km0.
A cominciare dalla mia pasta fatta con grano antico biologico “Senatore Cappelli” alle mie marmellate di limoni e arance amare raccolte nell’orto prima che il gallo canti.
Non è stato facile, perché niente è mai facile in Calabria e per una donna. Anche la natura mi ha teso imboscate per indurmi a desistere. Un incendio ha quasi raso al suolo il resort ma io non mi sono fermata. Anche se non sei calabrese, la Terra quì ti dona forza ed io come mia suocera, donna molto stimata, con due lauree, ed alla quale hanno dedicato un capitolo in un libro che celebra le “Fimmine calabrisi”, non mi sono arresa.
L’abbagliante luce della costa degli dei, mi sentiva e mi sente ripetere il mio mantra mattutino scandito al ritmo di 4 parole: determinazione, resilienza, problem solving, passione.
Ero solo una donna, ma non ero sola. In questa avventura omerica, mio marito e mia figlia Marila, hanno suonato la cedra per coprire il canto delle civette. Il lavoro di medico teneva mio marito lontano dalla masseria ed ad ogni ritorno doveva sempre esserci qualcosa di bello e di buono da raccontargli e fargli assaggiare. Con la sua freschezza digitale Marila si occupa del marketing dei prodotti e dell’ hospitality mentre io amo credere che sia la eterna dea Athena a sovrintendere al nostro compito di ricordare agli uomini che regalità e divinità non esistono senza l’annuale spremitura che dona note dorate e profumate, ad un liquido usato per nutrire, curare, illuminare ed infondere pace.
Con ceste di grano e rami di ulivo, Vi aspettiamo a braccia aperte in segno di pace.
Antonella Sotira Frangipane
Bailli Amphisya Calabria