Ciliegie e pane bianchissimo
Fave fresche e cotte nel latte
Pesce e gamberetti di fiume
Pasticcio di anguilla
Riso con latte di mandorla e polvere di cannella
Anguille arrosto in salse eccellenti
Torte, formaggi frutta in abbondanza
Il tutto fu servito con copiose libagioni di vino, con garbo e sollecitudine.
Come si vede un menù che concilia l’abbondanza della feste e la qualità delle vivande, con una riserva mancano infatti le carni. Il Re mangia di tutto, mangiò molto? Fra Salimbene non ce lo dice, ma nel suo racconto San Luigi è associato piuttosto al fasto di una tavola regia che all’astinenza alimentare tipica dei francescani.
Lo stesso cronista parmense, ci riferisce che nell’aprile del 1271 al passaggio delle spoglie del Re Luigi IX morto a Tunisi nel 1270, si verificano i primi due miracoli del Re Santo ufficialmente riconosciuti:
A Reggio Emilia guarisce la gamba malata di un notabile cittadino; a Parma risana un’ulcera presente nel braccio di una fanciulla.
Il più bel “miracolo” per noi, e ci si passi l’impudenza, sarebbe veder raddoppiato il numero dei Soci. A tutti noi l’arduo compito per una sempre più valida affermazione.